
La protagonista, Edita Adlerova, o Dita, viveva la sua vita molto tranquillamente, con un immenso amore per la sua famiglia, la sua casa e i libri. Quando arrivarono i nazisti, e con loro la guerra, Dita e i suoi genitori furono portati con molte altre persone in un campo. Lì Dita continua a impegnarsi per far dimenticare alle persone di essere ad Auschwitz, e le viene assegnato il compito di bibliotecaria, che è molto pericoloso, perché se qualcuna li avesse trovati con dei libri li avrebbe uccisi. Dita non si arrenderà e fino alla fine della guerra svolgerà il suo compito senza paura.
La tua opinione del libro?
È un fumetto molto bello che fa riflettere.
Mi piace tanto l’audacia di Dita, che non si arrende anche se perde tutto, si pone domande senza ottenere risposte, eppure riesce a vivere la sua vita. Lo consiglio molto, anche perché è abbastanza veloce da leggere ed è una pausa dai soliti libri di avventure fantasy.
Riguardo le immagini, non sono troppo violente, quindi è adatto anche ai più piccoli, e, quando vedo un fumetto, lo scelgo non tanto per il contenuto ma più che altro per le immagini: se sono belle inizio a pensarci…


